lunedì 5 marzo 2007

caratteri dell'architettura romanica


Nella chiesa romanica lo spazio viene suddiviso in modo coerente sia in pianta sia in alzato:

pianta alzato
La pianta è solitamente a croce latina, ripartita in tre o, più raramente, cinque navate; talvolta all’esterno della facciata è appoggiato un atrio, o nartece.
Le navate, destinate a ospitare i fedeli, conducono alla crociera, quadrilatero di intersezione con il transetto dove era posto l’altare per i laici.
Seguono il presbiterio, spesso sopraelevato, spazio riservato agli ecclesiastici, che ospita il coro e l’altare maggiore e infine c’è l’abside.
Rispetto alla basilica paleocristiana la pianta si complica per assolvere meglio le funzioni religiose e per accogliere un maggior numero di fedeli: dal Mille in poi, soprattutto nelle chiese di pellegrinaggio, sorge intorno al presbiterio una corona di cappelle collegate da un corridoio: il deambulatorio.
L’alzato è solitamente suddiviso in quattro livelli:
- La cripta: seminterrata e collocata sotto il presbiterio; in origine era un semplice corridoio che girava intorno alla tomba del santo venerato (cripta anulare), poi si suddivide in navate (cripta a oratorio).
- Le navate.
- Il matroneo, corridoio posto sopra le navate laterali, più basse di quella centrale; era già presente nell’architettura paleocristiana e bizantina come luogo riservato alle donne, ora invece assolve soprattutto funzioni statiche, fornendo maggiore stabilità all’edificio.
- Il cleristorio , il livello delle finestre superiori.
Al di sopra della crociera può innalzarsi una torre o una cupola; all’esterno la cupola può essere coperta da un tiburio, struttura cubica o poligonale sormontatala un tetto.

La facciata, può essere a capanna (con la sommità triangolare) o a salienti (con i lati obliqui che seguono il profilo delle navate interne); il portale può essere coperto da un’edicola detta protiro.

La chiesa romanica è caratterizzata dalla profonda armonia della parte con il tutto.
La luce ha un ruolo determinante.
Poiché gli spessi muri esterni devono sostenere il peso delle volte, le finestre hanno l’ampiezza molto ridotta e un taglio trasversale (finestre strombate); possono essere ad apertura singola (monofore), doppia (bifore), tripla (trifore) o quadrupla (quadrifore).
La luce entra dunque radente (mentre la basilica paleocristiana era caratterizzata da una luminosità diffusa);
il punto più luminoso è quello più sacro: sugli altari piove dall’alto la luce proveniente dal tiburio o dalla torre che si eleva sulla crociera e dalle tre finestre absidali.

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