venerdì 4 maggio 2007

anastasis

L’ANASTASIS

Chiesa del santo sepolcro

Il mausoleo eretto su pianta ottagonale, fu commissionato e realizzato dall’abate Martino sulla precedente rotonda voluta dal Vescovo Petronio distrutta dagli Ungari nel 902 a.c.

Il titolo di “Sancta Hjerusalem” gli viene attribuito per la prima volta in veste ufficiale nel diploma di Carlo il Grosso che così identifica tali proprietà nel 887: “Sanctum Stephanum, qui dicitur Sancta Hjerusalem”.

La costruzione dell’Anastasis e il titolo attribuitale furono sicuramente un invito nonché un suggerimento per l’Abate Martino, che nel 1010 diede inizio all’edificazione del simulacro del Santo Sepolcro il quale segue l’impianto architettonico costantiniano.

La struttura della chiesa infatti rispetta fedelmente le assialità, la diagrammazione e il dimensionamento generale del complesso, che è esattamente dimezzato rispetto al modello palestinese. (Anastasis palestinese ha diametro di 36,54m mentre il nostro tempietto è di 18,30m)

L’Abate rispettò il giro dei sostegni e mantenne le sette colonne romane nella loro originaria positura, integrando quindi il giro con massicci supporti in muratura e abbinando a ciascuna delle sette colonne una colonna in laterizio, al fine di rendere la struttura più solida che doveva sostenere, oltre alla galleria sovrastante, anche una cupola (che vagamente ricordava i caratteri siriaci).

Il progetto portato aventi dall’imperatore Monomaco però si distaccò dall’impianto originario attuando un’edificazione più riduttiva che modificò lo stilema, le caratteristiche e le volumetrie del precedente progetto.

La chiesa bolognese perciò risultò essere imprecisa, in quanto basata sulle misure discordanti riportate dai pellegrini e dai monaci provenienti dalla Terra Santa.

Pertanto l’Anastasis bolognese fu edificata mediante libera interpretazione mantenendo però un’evidente dipendenza simbolica dal Santo Sepolcro.

L’ingresso avveniva da levante a dimostrarlo è la parete interna della rotonda e in particolare le murature attinenti al fornice di ingresso: è presente una struttura di mattoni a doppia arcatella, che sovrasta il portale; questa struttura potrebbe dunque indicare la presenza di una antica bifora.

Infatti la nostra rotonda è fornita di tre ingressi di cui quello centrale è allineato all’asse dell’Anastasis invece gli altri due conducono ai porticati (secondo l’impianto di Gerusalemme e delle testimonianze tramandateci dai pellegrini).

Secondo la disposizione di tutte le altre costruzioni del complesso stefaniano (poste a levante), l’Anastasis

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